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Tratta degli esseri umani – Cos'è e come funziona lo sfruttamento sessuale delle donne nigeriane

Per tutte le violenze consumate su di lei,

per tutte le umiliazioni che ha subìto,

per il suo copro che avete sfruttato,

per la sua intelligenza che avete calpestato,

per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,

per la libertà che le avete negato,

per la bocca che le avete tappato,

per le sue ali che le avete tarpato,

per tutto questo:

in piedi, signori, davanti ad una Donna! “

(W. Shakespeare).

Per capire bene il fenomeno dello sfruttamento sessuale, nello specifico nei confronti delle donne Nigeriane, dobbiamo prima sapere cos'è la tratta degli esseri umani.

Possiamo recuperare la definizione precisa di “ tratta di persone” dall'articolo numero 3 del Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite : “tratta di persone che indica il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite l’impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di denaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioni forzate, schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo di organi”. Inoltre, è importante sottolineare un dettaglio dello stesso articolo, in cui definisce “tratta di persone” il reclutamento di un bambino (qualsiasi individuo con età inferiore ai 18 anni) ai fini dello sfruttamento.


Il fenomeno della tratta di persone è da distinguere rispetto alla tratta di migranti. La tratta dei migranti comporta lo spostamento illegale da uno Stato all'altro di una o più persone con il consenso di questi ultimi e un accordo tra le due parti, precludendone lo sfruttamento. Nella tratta di persone, invece, c'è sempre l'uso dell'inganno, della coercizione e della violenza (fisica e/o psicologica), e comprende varie tipologie di sfruttamento: lo sfruttamento sessuale, lavorativo, traffico di organi, sfruttamento nelle economie illegali (ad esempio quello della droga), e infine adozioni illegali di minori stranieri.


Lo sfruttamento sessuale è l'ambito più ampio a livello di migranti coinvolti nella “tratta di persone”. Si distingue per alcune caratteristiche come costrizione della persona a fornire prestazioni sessuali a pagamento, violenza fisica e psicologica e l'indebitamento della vittima nei confronti degli sfruttatori per il viaggio che la porterà nel Paese di destinazione. Il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione ha origine in particolar modo in Nigeria.


Nel 1973, in Nigeria, vi è stata una crisi energetica del petrolio e alcune confraternite universitarie - approfittando anche di un governo complice - misero su delle vere e proprie organizzazioni criminali compiendo azioni illegali nel commercio del petrolio, in particolare nel Delta del Niger, un'area florida di giacimenti petroliferi. Ad oggi, queste confraternite sono diventate delle organizzazioni criminali molto potenti. Difatti, questi gruppi mafiosi sono protagonisti attivi e generatori dello sfruttamento sessuale delle donne nigeriane nella tratta degli esseri umani. La mafia nigeriana si presenta proprio come la mafia di “Cosa Nostra”, con una solida struttura verticale. Sono organizzati in molte aree del mondo come Europa, Brasile, oltre che nel Sud-Africa, per poter riuscire a portare a termine molte azioni come lo sfruttamento della prostituzione e omicidio, sino ai reati informatici ed economici.


La mafia Nigeriana è caratterizzata per la sua componente magico-religiosa, in cui sono presenti i cosiddetti “riti ju-ju”. Molti in Nigeria credono nei riti ju-ju e nella loro funzionalità, è un giuramento che se viene infranto porta a conseguenze anche mortali. Un ruolo fondamentale della componente mistica è la “Madame”, una donna che tramite coercizione psicologica e fisica obbliga la vittima a prostituirsi nel Paese di destinazione per poi pagare il debito del viaggio, che si aggira sempre attorno ai 35.000 euro.

Ma vediamo meglio cosa sono i riti Juju. “Juju” è il termine che denota la religione delle persone di etnie Yoruba. I riti vengono praticati, in particolar modo nelle zone del Delta del Niger. L' idea di base del juju è che, secondo la religione, la vita delle persone sia già scritta, gli Dei hanno stabilito la loro vita e per questo motivo niente è lasciato al caso. Proprio durante la cerimonia, definita anche “Giuramento”, viene detto alla ragazza o al ragazzo dell'obbligo di dare i soldi alla madame o al trafficante, di obbedire a qualsiasi cosa essi dicano e di non proferire parola a riguardo. Durante la cerimonia, inoltre, se il soggetto è una ragazza, le vengono strappati peli pubici, capelli, e peli dalle ascelle: una cerimonia macabra, che riduce la vittima ad un oggetto.


Ma come è possibile che queste persone credano a queste realtà? In Nigeria, molte delle vittime, vivono una situazione lavorativa e familiare precaria, inoltre la possibilità di poter cambiare vita e essere qualcuno può portare a cadere nell'inganno. Sono proprio queste condizioni di vulnerabilità ad essere sfruttate dai trafficanti e dai gruppi nigeriani per poter arrivare ai loro obiettivi.

Il traffico degli esseri umani, in particolare lo sfruttamento della prostituzione sessuale, è un fenomeno in crescita, basti pensare a come i gruppi criminali Nigeriani abbiano creato una rete molto forte e solida in tutto il mondo, senza mai fermarsi, investendo sulle loro vittime. Informarsi per contrastare questo fenomeno è assolutamente necessario perché è conoscendo queste realtà che possiamo cambiare questi terribili crimini. Il mondo della “tratta di persone” è complesso e sfrutta situazioni vulnerabili, come la povertà, la guerra, si nutre della speranza di chi vuole avere un futuro migliore, o semplicemente di chi vuole averlo, un futuro. Sensibilizzare e informare riguardo questo fenomeno è un primo passo per contrastarlo e aprire centri di ascolto e sostenere progetti che contrastino la tratta di persone è necessario affinché si riduca al più presto lo sfruttamento a capo dei gruppi criminali.


Bibliografia:

Articolo a cura della Dott.ssa Francesca Parabita,

Laureata in Psicologia dei gruppi,

delle comunità e delle organizzazioni

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